Tartufo di Bagnoli

Il tartufo di Bagnoli è il nome che si dà al tartufo nero ordinario, una varietà di tartufo nero molto conosciuta ed utilizzata, anche se meno rispetto al passato.

Il nome scientifico di questa varietà di tartufo è Tuber mesentericum Vittad. e questo tartufo nero presenta numerose caratteristiche particolari che è bene mettere in luce per conoscerlo al meglio e per imparare a distinguerlo ed a classificarlo.

Si tratta ovviamente di un tartufo commestibile, come del resto lo sono tutti i tartufi di cui abbiamo parlato sul nostro sito. Il fatto che sia stato chiamato tartufo nero ordinario spiega anche perché spesso questa tipologia di tartufo non venga considerata sullo stesso piano rispetto ad altre varietà di prodotto.

Sicuramente non possiamo affermare che il tartufo di Bagnoli sia il più pregiato in assoluto, ma nonostante questo è una varietà che bisogna imparare ad apprezzare e che, se utilizzata nel modo corretto, può dare molte soddisfazioni nella realizzazione dei propri piatti.

Il tartufo nero ordinario viene spesso confuso con lo scorzone estivo. Bisogna fare attenzione a non commettere questo errore, che si può evitare imparando a conoscere meglio le caratteristiche del tartufo nero di Bagnoli.

Per quanto riguarda l’aspetto esterno, questo tipo di tartufo nero ha una forma globosa ed è caratterizzato da un colore nero. In alcuni esemplari è possibile osservare delle sfumature che tendono all’azzurro o al viola, lasciando comunque intatto il colore scuro complessivo della superficie esterna.

La superficie esterna, inoltre, è caratterizzata dalla presenza di fini verruche, che conferiscono nel complesso un aspetto rugoso a questo tartufo.

Passando invece all’aspetto interno, dobbiamo segnalare che il tartufo nero di Bagnoli Irpino ha una pasta compatta di colore grigio, più o meno scuro. Nella pasta si possono osservare anche delle venature bianche, che hanno uno sviluppo spaziale simile a quello anatomico dell’intestino. Proprio dall’andamento delle venature deriva il nome latino di questo tartufo, che è stato chiamato infatti Tuber mesentericum Vittad.

Il tartufo di Bagnoli ha un sapore delicato, con un retrogusto leggermente amaro che compare alla fine della degustazione.

L’odore è molto particolare e differenzia questo tartufo da tutte le altre varietà. Il profumo richiama infatti l’acido fenico ed è simile a quello che si può sentire quando si è vicini al catrame, perché l’acido fenico è proprio uno dei componenti del catrame.

E’ sicuramente un odore particolare e forte, che non viene apprezzato da tutti, o almeno non viene apprezzato fin da subito. Ci si può però abituare gradualmente all’odore del tartufo nero ordinario, fino poi ad imparare ad apprezzarlo come merita.

Concludiamo la nostra discussione sulle caratteristiche generali di questa varietà di tartufo nero parlando del prezzo del tartufo nero di Bagnoli. Abbiamo già accennato al fatto che l’aggettivo ordinario indichi un valore basso di questo prodotto, se confrontato con altre varietà di tartufo nero o addirittura con il tartufo bianco d’Alba.

A seconda della stagione in cui viene raccolto ed a seconda di come è stata l’annata, il costo di questo tartufo varia tra i 100 e i 200 euro al chilo, un prezzo molto ridotto rispetto al costo di mercato di altre tipologie di prodotto.

Storia del tartufo di Bagnoli

La storia del tartufo nero ordinario è molto particolare, perché va in controtendenza rispetto a quella di altri tartufi e di altri prodotti alimentari in generale.

Il tartufo nero di Bagnoli Irpino in passato era un tartufo molto apprezzato e veniva servito spesso sulle tavole di nobili e ricchi. Durante il regno di Carlo III, e più in generale durante l’epoca dei Borboni, questo tartufo era considerato un must e veniva addirittura preferito alle varietà più pregiate, il cui costo non sarebbe comunque stato un problema per nobili e sovrani.

La situazione negli anni a venire si è ribaltata, portando il tartufo di Bagnoli Irpino ad essere considerato ordinario e a perdere il prestigio che meriterebbe. E’ difficile rintracciare le cause che hanno portato a questa inversione di tendenza, si pensa però che il prezzo ridotto di questo prodotto sia stato uno dei motivi principali alla base del poco apprezzamento che spesso viene riservato al tartufo nero di Bagnoli.

Bisognerebbe invece imparare a riconoscere e ad apprezzare anche questa varietà di tartufo nero. La nostra scheda ha anche l’obiettivo e la speranza di far conoscere ad un maggior numero di persone il tartufo nero ordinario, fiduciosi che coloro che leggeranno saranno spinti dalla curiosità ed assaggeranno questo prodotto.

Dove si trova il tartufo nero ordinario

Il tartufo nero di Bagnoli ha come habitat diversi tipi di terreni, ecco perché è in grado di crescere in zone diverse. La raccolta può avvenire in molte regioni dell’Europa centrale e dell’Europa meridionale e questo porta ad avere ogni anno elevate quantità di prodotto.

La crescita avviene grazie alla simbiosi con piante diverse, tra le quali le principali sono: quercia, faggio, betulla, pino nero, nocciolo e carpino. Queste sono comunque solo le piante principali, il tartufo descritto può crescere in simbiosi anche con altre piante.

La maturazione di questa tipologia di tartufo nero si ha tra settembre e gennaio. Cresce dunque in periodo autunnale e invernale e questo dovrebbe consentire di distinguerlo rapidamente dallo scorzone estivo, che ha un periodo di maturazione completamente diverso.

In Italia le principali aree in cui si raccoglie sono la Campania, la Puglia e la Basilicata. Viene comunque raccolto anche in altre zone della nostra penisola.

Proprietà nutritive del tartufo di Bagnoli Irpino

Analizziamo ora le proprietà nutritive del tartufo di Bagnoli. Trattandosi di una varietà di tartufo nero, per parlare delle proprietà nutritive di questo alimento possiamo fare riferimento alle proprietà nutritive del tartufo nero in generale.

Possiamo dire allora che si tratta di un alimento ipocalorico, che fa assumere solo 31 calorie per cento grammi di prodotto. Dobbiamo comunque ricordare che il tartufo viene utilizzato in minima quantità, dunque l’apporto calorico effettivo è davvero ridotto.

E’ un alimento inoltre che contiene pochi grassi, mentre ha un buon contenuto di proteine e di fibre. E’ rilevante anche il contenuto di sali minerali e di vitamine, in particolar modo della vitamina C e delle vitamine B1 e B2.

Come si cucina il tartufo nero ordinario

Parlando della storia di questo tartufo, abbiamo visto che nel corso degli anni il suo impiego in cucina è diventato meno frequente.

Il tartufo nero ordinario continua però ad essere un alimento portante della tradizione culinaria campana, infatti nella zona Irpina della Campania questo prodotto è molto conosciuto ed apprezzato.

Negli ultimi anni sta diventando più diffuso l’uso del tartufo nero di Bagnoli, vediamo allora come si cucina questo alimento e quali sono le principali ricette che si possono preparare con questo particolare tartufo nero.

Nella preparazione di alcune ricette questo tartufo può sostituire gli altri per questioni di preferenze di gusto o anche per questioni economiche, dal momento che costa meno.

Ci sono però delle pietanze che possono essere preparate solo con il tartufo nero ordinario. Si tratta di quei piatti che necessitano di essere cotti insieme al tartufo, perché a differenza di tutti gli altri tipi di tartufo il tartufo di Bagnoli può essere cotto.

Sottolineiamo che il tartufo bianco, di qualunque tipo esso sia, non può essere cotto, mentre il tartufo nero di solito può essere cotto delicatamente per qualche minuto. La tipologia di tartufo descritta in questa scheda differisce dalle altre, perché può essere sottoposta a cottura.

Un classico primo piatto della tradizione campana sono le fettuccine al tartufo nero di Bagnoli. Queste si preparano con la pasta fresca all’uovo, burro, olio, parmigiano, aglio e tartufo nero Irpino di Bagnoli. E’ un ottimo primo piatto, dal sapore delicato ma unico, da esaltare magari sorseggiando un vino rosso dell’Irpinia o anche un’etichetta con un bouquet intenso.

Si può puoi utilizzare per preparare il classico risotto al tartufo nero, o anche per accompagnare dei secondi di carne.

In alcuni casi viene utilizzato per la preparazione di ottimi antipasti, impiegandolo ad esempio per dar vita a delle salse al tartufo da assaporare con le portate principali o da spalmare su dei crostini come antipasto dal gusto particolare.

Il tartufo di Bagnoli è meno diffuso in Italia rispetto ad altre varietà di tartufo, ma non per questo non viene apprezzato. Oggi viene considerato un ottimo prodotto dai suoi estimatori ed il gruppo di coloro che lo apprezzano sta progressivamente aumentando, a dimostrazione della validità di questa tipologia di tartufo.

Ricordiamo che l’odore è molto particolare, quindi la preparazione dei piatti con questo tipo di tartufo nero deve essere valutata bene, perché non tutti potrebbero gradire il profumo delle pietanze.

Il costo ridotto rende questo tartufo accessibile e consente anche di sperimentare, avvicinandosi al suo sapore gradualmente e preparando piatti diversi per deliziare il proprio palato. Sia gli amanti dei tartufi che coloro che si stanno avvicinando da poco a questo gustoso mondo dovrebbero dedicare del tempo a preparare e ad assaggiare le ricette tartufo nero ordinario, perché evitare questo prodotto a priori in favore di tartufi più costosi sarebbe un vero errore, che noi consigliamo di non commettere.

 

Sidebar